E-CIG, ANAFE: “SU SICUREZZA E PER CONTRASTARE LA CONTRAFFAZIONE AUSPICHIAMO L’AVVIO DA PARTE DEL GOVERNO DI UN TAVOLO DI ANALISI E DISCUSSIONE”

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Roma, 26 aprile 2013

“I risultati delle analisi commissionate dal PM Raffaele Guariniello pongono ancora una volta in rilievo i rischi derivanti dalla contraffazione dei prodotti, una piaga che – oltre a quello dei liquidi per sigarette elettroniche – colpisce anche molti altri settori in Italia. Contraffazione, insieme al contrabbando dei prodotti da tabacco, giunto ormai all’l’8,5% del totale del consumo di sigarette (dati KPMG) – sono i principali responsabili della diminuzione delle entrate fiscali, e su questi si auspica il sempre più forte intervento preventivo e repressivo da parte dello Stato”. Massimiliano Mancini, Presidente dell’Associazione Nazionale Fumo Elettronico (ANaFE), che riunisce oltre l’80% degli operatori di mercato, riafferma con forza l’importanza per i cittadini – consumatori di rivolgersi solo ai rivenditori autorizzati. “Come tutti i prodotti per i quali è autorizzata la vendita solo in presenza dell’etichetta con marchio Ce, anche i flaconcini per le ricariche delle sigarette elettroniche sono sottoposti ad attenti controlli da parte delle autorità competenti. I consumatori devono poter esercitare il proprio diritto all’acquisto di prodotti sicuri in luoghi autorizzati e la nostra Associazione appoggerà, come ha fatto fino ad ora, tutte le azioni volte ad eliminare il pericoloso ed estremamente dannoso fenomeno della contraffazione, collaborando in maniera attiva affinché vengano fermati e puniti coloro che esercitano attività criminali nei confronti della salute dei cittadini”.

Il presidente Mancini infine, auspica “l’avvio da parte del Governo di un tavolo di analisi e discussione trasparente che veda la partecipazione di tutti gli stakeholders, con un confronto che passi anche per le aule del Parlamento, ma non attraverso interventi semplicistici attraverso emendamenti che metterebbero solo a rischio investimenti e posti di lavoro, senza alcun beneficio per le entrate dello Stato e per la salute pubblica. Un tavolo il cui obiettivo dovrebbe essere quello di una regolamentazione bilanciata che valuti costi e benefici – sanitari ed economici – di un nuovo prodotto che non è un metodo per smettere di fumare, ma che certo rappresenta un valido strumento per la riduzione del rischio. Si spera che grazie ad una discussione obiettiva vengano evitati inutili toni allarmistici”.