Per le sigarette elettroniche nasce un Intergruppo Parlamentare

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Roma, 25 maggio 2016

L’annuncio oggi durante il convegno “Sigarette elettroniche, liberi di crescere tra fisco e regolamentazione” organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi e da ANAFE-Confindustria

Si è appena concluso nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato la mattinata di incontri e tavole rotonde patrocinata dal Ministero dello Sviluppo Economico dedicata al settore delle sigarette elettroniche, con ospiti e relatori istituzionali ed esponenti delle principali aziende produttrici italiane (riunite in ANAFE-Confindustria) ed estere (la multinazionale Fontem Ventures).

In apertura, l’introduzione di Lorenzo Castellani, Direttore Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, ha sottolineato: “la mano invisibile del libero mercato ha creato un nuovo prodotto, quello della sigaretta elettronica, molto apprezzato dai consumatori. Purtroppo i governi italiani, invece di comprendere e regolare il fenomeno, hanno preferito applicare una tassazione eccessivamente pesante e iniqua che ha penalizzato il settore. E’opportuno regolare il mercato in modo tale da non penalizzare i produttori, tutelare i consumatori e permettere a questo nuovo settore di crescere e prosperare.”

Il primo intervento è stato dell’Onorevole Ignazio Abrignani che ha annunciato la nascita dell’Intergruppo Parlamentare e-cig. “Oggi ufficializziamo la nascita di un Intergruppo Parlamentare, assolutamente bipartisan e trasversale, che, sottoscrivendo un manifesto condiviso, si attiverà per creare una proposta di legge, un testo, da proporre al governo. L’obiettivo è quello di normare, rilanciare e sviluppare un settore che può fare impresa senza nuocere alla salute. È molto meglio per un fumatore avvicinarsi alla sigaretta elettronica piuttosto che continuare a fumare le classiche sigarette. Se nel farlo aiuta anche lo sviluppo delle imprese, ecco che siamo davanti ad un processo che va aiutato. Nell’interesse di tutti”.

Al primo tavolo, dedicato all’impatto del nuovo quadro fiscale sul settore della sigaretta elettronica, hanno partecipato l’On. Sebastiano Barbanti, l’On. Anna Cinzia Bonfrisco e Valerio Forconi, Responsabile delle Relazioni Istituzionali della multinazionale Fontem Ventures (di proprietà di Imperial Tobacco). Abbiamo l’occasione di proporre qualcosa di sensato tassando esclusivamente il contenuto di nicotina” ha commentato Umberto Roccatti, Vicepresidente di Anafe-Confindustria “Allo stato attuale si stanno solo penalizzando le aziende italiane che rappresentano un’eccellenza di qualità a livello mondiale”.

Protagonisti del secondo tavolo “Sigaretta elettronica e salute: un’opportunità per la salute pubblica” sono stati la Dottoressa Rosa Draisci (ISS), il Dott. Emanuele Ferri (Università Milano Bicocca), il Prof. Riccardo Polosa (Unicatania e LIAF). Dopo l’intervento della dottoressa Draisci, che ha ribadito l’importanza del controllo e della qualità dei prodotti, maggiormente garantita dai nuovi obblighi di notifica imposti dalla Direttiva Europea entrata in vigore il 20 maggio scorso, il prof. Riccardo Polosa si è soffermato sulle evidenze scientifiche che stanno dimostrando che la sigaretta elettronica è un’opportunità per la salute pubblica che deve essere colta: “Auspico che in Italia si comprenda al più presto che quando si parla di rischio dovuto all’utilizzo delle sigarette elettroniche, si deve ricordare la differenza tra rischio relativo e rischio assoluto. Il rischio della elettronica è relativo a quello della bionda. E considerato 100 quello delle bionde, che come sappiamo sono letali, quello delle elettroniche sta a 4”.

Infine, protagonisti dell’ultimo tavolo: “Nuove regole all’alba della Direttiva 2014/40: impatti e questioni aperte” sono stati l’On. Mario Sberna (PI), l’On. Gianluca Susta (PD), Massimiliano Mancini, Presidente di Anafe-Confindustria e Duccio Fabiani (Consorzio Miticom). Mancini, chiudendo i lavori ha detto: “Tutti gli operatori del settore chiedono di avere una situazione normativa e regolamentare che dia loro le condizioni per continuare a lavorare. Non a tutti capita di poter contribuire alla nascita e sviluppo di un prodotto nuovo e rivoluzionario, noi abbiamo avuto questa fortuna e anche per questo lavoriamo nella direzione della qualità e del miglioramento continuo. Le aziende italiane fin dall’inizio hanno rappresentato un’eccellenza e hanno innalzato numerosi standard. Abbiamo operato nonostante la mancanza di regole che abbiamo chiesto per molto tempo. Ora abbiamo questa Direttiva europea che però presenta ancora troppi punti irrisolti e non prevede standard unici europei che ci permetterebbero invece di pianificare il futuro e lo sviluppo di un settore che può ancora crescere molto”.