E-CIG, ANAFE-CONFINDUSTRIA AL SOTTOSEGRETARIO LEGNINI: “CON LE NUOVE NORME IL CONTENZIOSO ESPLODERA’”

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Roma, 1 agosto 2014

A seguito dell’approvazione di ieri da parte del Consiglio dei Ministri del D.lgs tabacchi ed in riferimento alle dichiarazioni odierne del Sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini secondo cui la nuova normativa andrebbe ad eliminare il contenzioso con le aziende produttrici di sigarette elettroniche, Anafe-Confindustria, protagonista del ricorso che ha portato alla sospensione da parte del Tar del Lazio della norma a cui il Sottosegretario si riferisce, risponde con alcuni chiarimenti per spiegare che al contrario, con ogni probabilità, “il contenzioso potrebbe esplodere”.

Massimiliano Mancini, presidente dell’associazione che riunisce i produttori di liquidi per ricariche di e-cig, dichiara: “Il contenzioso grazie a cui l’imposta del 58,5% del prezzo di vendita è stata sospesa, resterà in piedi per almeno tre ragioni fondamentali che invitiamo il Sottosegretario a considerare”.

In primo luogo tra le motivazioni del Tar del Lazio c’è un chiaro riferimento alla direttiva europea 2014/40/UE che, seppure ad oggi e prima del recepimento non produce effetti nell’ordinamento giuridico italiano, definisce la sigaretta elettronica riferendosi solo ai prodotti contenenti nicotina. “Nel nuovo decreto proposto, almeno nella bozza, questa distinzione non appare. Si tasseranno quindi liquidi a base di aromi alimentari e privi di nicotina?” domanda il presidente Mancini.

Il secondo punto che, ad una prima analisi del D.lgs, Anafe-Confindustria solleva, riguarda il fatto che il testo punta ad una correlazione tra prodotti da inalazione e sigarette tradizionali, come confermato dal fatto che per stabilire l’imposta di consumo si utilizzano “condizioni di aspirazioni conformi a quelle utilizzate per l’analisi dei contenuti delle sigarette”. L’insistenza da parte del legislatore nel voler trovare una correlazione tra questi due prodotti porterà ad un probabile ulteriore intervento da parte del giudice amministrativo, “non abbiamo dubbi su questo perché noi stessi lo chiederemo” afferma Mancini. “Non ci stancheremo mai di ripetere che un metodo che prevede un’equivalenza tra i liquidi per le sigarette elettroniche e il tabacco e che si fonda sul numero di tiri è del tutto arbitrario, poiché si mettono sullo stesso piano due prodotti che, anche nelle modalità di consumo, sono tra loro totalmente differenti”. Da un punto di vista normativo, inoltre, pur riconoscendo la possibilità per il legislatore di imporre una tassazione sui prodotti del fumo elettronico, il Tar ha ritenuto che l’imposta dovesse essere conforme all’art. 53 della Costituzione sia in merito alla capacità contributiva, sia per quanto riguarda lo stabilire un’equivalenza tra liquidi per sigarette elettroniche e sigarette con combustione di tabacco. E su tutti questi temi, come anche sui Decreti Ministeriali emanati a seguito del DL lavoro Iva del 2013 che ha imposto un’equiparazione alle sigarette tradizionali, è atteso il giudizio della Corte Costituzionale.

Il presidente Mancini ricorda inoltre le numerose proposte, anche attraverso emendamenti rintracciabili nei resoconti parlamentari, fatte da Anafe-Confindustria per operare nel mercato italiano attraverso una regolamentazione chiara e che prevedesse un’imposta purché equilibrata e non vessatoria. Un’imposta evidentemente diversa da quella inserita nella bozza di D.lgs che parla di uno sconto del 40% sul tabacco, ma in cui si dimentica di dire che i criteri verranno fissati successivamente in base a standard ad oggi inesistenti e che porterebbero ad un aumento degli attuali prezzi al pubblico del 480%.“E’ inaccettabile che funzionari pubblici ci definiscano ‘furbetti che non vogliono pagare le tasse’, visto che da oltre un anno non chiediamo altro che avere una tassazione sensata, anche perché per pagare le tasse è necessario vivere” conclude Mancini, “ma ci appare chiaro che il disegno di alcuni è di esattamente impedire che ciò accada”.

Infine, Anafe-Confindustria ricorda che per contrastare alcuni interventi contro le sigarette elettroniche, 53 scienziati da tutto il mondo, tra i quali gli italiani Umberto Veronesi, Umberto Tirelli e Riccardo Polosa, hanno scritto ai vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità dichiarando che “le sigarette elettroniche, che hanno la stessa gestualità delle sigarette convenzionali, possono avere successo nel liberarsi dalle sostanze cancerogene delle sigarette convenzionali che derivano dalla combustione di tabacco e carta, assenti nelle sigarette elettroniche” e concludendo che “Milioni di fumatori stanno scoprendo qualcosa che funziona e che può dare loro vantaggi immediati in termini di benessere e autostima, oltre che un significativo miglioramento a lungo termine della salute e delle aspettative di vita”.