ANAFE CONFINDUSTRIA: RICORSO ALLA CEDU CONTRO TASSE ITALIANE

Roccatti: “Continua la battaglia a difesa di tutta la filiera”

Roma, 9 febbraio 2018. Anafe, l’associazione nazionale fumo elettronico aderente a Confindustria, porterà il caso della tassazione italiana sul settore delle sigarette elettroniche anche di fronte alle sedi di giustizia europee. La principale associazione di categoria del settore, che riunisce le aziende produttrici di liquidi per e-cig, si rivolgerà infatti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per contrastare il portato della sentenza n. 240 del 2017 della Corte Costituzionale che ha dato via libera alla tassazione dei liquidi per sigarette elettroniche non contenenti nicotina.

“L’Italia è l’unico Paese tra le grandi economie europee a prevedere una tassazione sul fumo elettronico” ha detto Umberto Roccatti, Presidente di Anafe Confindustria che ha aggiunto: “Rispettiamo la sentenza della Corte  Costituzionale, ma non possiamo non considerarla l’ennesimo colpo ad un settore e ad uno strumento, la e-cig, che in altri Paesi, a cominciare dalla Gran Bretagna, è invece promosso come strumento per la riduzione del rischio, a tutela della salute dei fumatori di sigarette tradizionali”. “Siamo convinti – spiega il Presidente di Anafe – che la pronuncia della Corte Costituzionale sia, oltre che errata, profondamente ingiusta nelle conclusioni cui giunge, che stravolgono il principio della non imponibilità dei liquidi senza nicotina che gli stessi giudici costituzionali, solo due anni fa, avevano fatto proprio con la sentenza n. 83/2015”.
L’ultima pronuncia, secondo Roccatti, “conferma come la Corte Costituzionale non abbia adeguatamente compreso la natura del prodotto e la sua utilità in termini di riduzione del rischio e di tutela della salute e compie un vero e proprio passo indietro rispetto alla più ragionevole pronuncia del 2015 nella quale, al contrario, la Consulta aveva dimostrato maggiore sensibilità alle caratteristiche specifiche del prodotto e alle sue potenzialità in termini di riduzione del rischio”.

E conclude: “Nonostante la comunità scientifica sia ormai in gran parte concorde sulla minore tossicità delle sigarette elettroniche per almeno il 95% rispetto alle tradizionali, l’orientamento dimostrato dalla Corte Costituzionale comporterà danni irreparabili ad un settore che garantisce sviluppo economico e occupazionale, e che negli anni ha riposto legittimo affidamento sugli orientamenti espressi dagli stessi giudici costituzionali in materia. Ecco perché porteremo la questione fino a Strasburgo contestando la legittimità dell’esercizio di un potere statale, quello giurisdizionale, per violazione dei principi del giusto processo, della certezza del diritto e delle situazioni giuridiche”.